BRUTTI E CATTIVI (2017)

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Il cinema italiano negli ultimi anni non brilla certo per originalità, pieno com’è di commedie e drammoni copia-incolla con i soliti attori che si dividono le parti e che - almeno a giudicare dagli incassi - alla lunga stanno anche stancando. Molte operazioni nel caso della commedia non vanno oltre i siparietti para-televisivi per strappare risatine al pubblico (anche “Metti la nonna in freezer” non ha potuto fare a meno di un De Luigi nei panni di telefonatissimo agente segreto quasi cartoon banalizzando un contesto già grottesco di per sé).
Se poi parliamo di sceneggiature allora la depressione è alle porte, dietro a dialoghi che rasentano lo stereotipo (si veda cosa è costretta a fare un’attrice del calibro della Cortellesi che certo non è una dilettante). Sembra quasi di vederla la mano del produttore alla Boris che vuole andare sul sicuro.
Poi ogni tanto ci si imbatte in sorprese come questo “Brutti e cattivi” che scorre bene, non scade mai nel macchiettistico pur essendo pieno di freaks in salsa romanaccia, e vanta una regia, fotografia e montaggio mai banali.
Ma soprattutto bravi attori, dai protagonisti alle parti minori (non si ha mai la sensazione della recitazione a cantilena a cui tante delle produzioni nostrane ci hanno abituati). Per una volta premi a soggetto e regista esordiente giustamente meritati.
(Luca Romanelli)